di Cristina Baldini

Una lunga call, terminata soltanto nella tarda serata di ieri, tra il viceministro della Salute e i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle non si è rivelata risolutiva per l’impasse sulla scelta del nuovo commissario per la sanità calabrese. La vicenda sta ormai assumendo contorni pirandelliani, con un manager designato dal Consiglio dei ministri otto giorni fa – è l’emiliano Giuseppe Zuccatelli – e non ancora entrato nel pieno delle sue funzioni per la mancata notifica del decreto di nomina.

Davanti a una situazione di piena emergenza – riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, con la Regione costretta a chiedere aiuto all’esercito e alla Protezione civile per l’allestimento di ospedali da campo, il Governo tergiversa per non allargare una spaccatura che nella maggioranza si è già consumata.

L’ultima soluzione prospettata da Sileri a nome dell’esecutivo conduce a Narciso Mostarda, medico laziale di lungo corso, e attuale direttore generale dell’Asl Roma 6. Sarebbe lui il profilo scelto da Palazzo Chigi (gradito soprattutto al Pd e a LeU) per uscire dal cul de sac di un’indicazione – quella di Zuccatelli – indigesta a parte del M5S e di una soluzione – quella del fondatore di Emergency Gino Strada – che sta perdendo consistenza col passare dei giorni.

Sileri in ogni caso ha dovuto prendere atto della sostanziale contrarietà dei parlamentari pentastellati all’ipotesi Mostarda. Nel corso del confronto non sarebbero mancati momenti di tensione, con esponenti come Nicola Morra tornati alla carica sulla necessità di puntare su una personalità come Strada. Il nulla di fatto rischia comunque di aggravare una situazione già drammatica. Nelle prossime ore toccherà al Governo fornire una soluzione per dare alla Calabria una guida stabile in un comparto deficitario su tutti i punti di vista.

L’ora di Gino Strada. Anzi no. Eugenio Gaudio, anzi no

Il neo commissario alla Sanità in Calabria, Eugenio Gaudio, è già ex perché ha rinunciato al suo incarico. Lo ha detto a Repubblica lo stesso ex rettore de La Sapienza a Repubblica.it spiegando che alla base di questa decisione ci sono “motivi personali”.

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Dopo la rinuncia, a meno di 24 ore dalla sua nomina in Cdm, si riapre il nodo della scelta di un nuovo commissario alla Sanità calabrese. “Mia moglie – ha spiegato – non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”.

“Sarebbe una sfida importante, ma la famiglia per me è un valore”, ha detto ancora Gaudio che, in merito alle notizie sul suo coinvolgimento dell’inchiesta sull’Università di Catania ha spiegato: “Sono sempre colpito dall’imbarbarimento della politica. Le do una notizia in proposito: il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio”.

“Leggo che non sarei disponibile a fare il commissario in Calabria. Ribadisco – perché evidentemente serve farlo ancora – che non ho ricevuto nessuna proposta formale e che comunicherò personalmente le mie decisioni attraverso i canali ufficiali se ci sarà qualcosa di reale e concreto da comunicare. Mi sembra che la situazione sia già abbastanza difficile per i cittadini calabresi senza che diventi anche grottesca”. Così Gino Strada, fondatore di EMERGENCY, sui social commenta la sua presunta indisponibilità ad accettare il ruolo di Commissario alla Sanità in Calabria.

Ma ad essere nettamente contrario è il presidente della Regione, Nino Spirlì: “Qui non c’è da fare nomine, c’è da gestire la sanità. Basta ispettori governativi – dice a La Zanzara su Radio24 – ne abbiamo le scatole piene. Non arriva la nomina di Strada perché dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine, non abbiamo più bisogno di commissari. Se arriva Strada – aggiunge – ne prendiamo atto, dopo il tris facciamo poker. La Calabria – ha poi detto Spirlì – non è l’Afghanistan, è una regione dell’Italia e come tutte le altre regioni ha il diritto di governarsi come si governano tutte le altre. Non abbiamo bisogno di missionari di nessun tipo”. Quando alla scelta di Gaudio ha concluso, “problemi suoi, Catanzaro è una città bella, ci vivono persone eleganti, civili, e oneste”.