di Cristina Baldini

Maradona al Napoli, 30 anni fa l’inizio di una storia d’amore Il 30 giugno 1984 fu depositato il contratto tra i partenopei e il Pibe de Oro. Era l’inizio di una nuova epoca per il club campano e per l’intero calcio italiano Tweet Maradona con la maglia del Napoli (LaPresse) Maradona, la puntata speciale di “Sfide” Maradona e il goal più bello di sempre Maradona e Napoli: è passione senza fine Napoli 30 giugno 2014. Sembrava una follia, cambiò la storia del calcio italiano. Esattamente trenta anni fa a Napoli si coronava un sogno e si apriva una nuova era. Il 30 giugno 1984 fu depositato il contratto di Diego Armando Maradona. Pochi giorni dopo, il 5 luglio, il Pibe de Oro si presentò al San Paolo davanti a 70mila persone: qualche palleggio e un “buonasera napolitani” che conquistò subito i cuori di chi lo avrebbe osannato nei sette indimenticabili anni successivi. Il 23enne Maradona era la giovane stella del Barcellona, il Napoli aveva appena chiuso il campionato 1983-84 al dodicesimo posto. Più o meno, è come se oggi la Sampdoria tentasse di comprare Neymar. Quello però era un altro calcio e la Serie A all’epoca era il massimo per un calciatore: praticamente tutti i migliori, da Falcao a Platini a Zico giocavano qui. E l’asso argentino voleva andarsene dal Barça, dove non si trovava bene. Settimane di folli trattative, con intrighi e rilanci, blitz a Barcellona e un finale leggendario con il presidente Corrado Ferlaino che, sapendo di non poter consegnare il contratto prima della chiusura del calciomercato, deposita in Lega una busta vuota e poi nella notte la sostituisce con l’aiuto di una guardia giurata. Ai blaugrana andarono l’equivalente di 13,5 miliardi di lire. Il Napoli portò a casa il miglior giocatore di quegli anni e, secondo molti, della storia del calcio. Maradona proiettò il Napoli in un’altra dimensione. Arrivarono due storici scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Dentro e fuori dal campo, la città era ai suoi piedi, pronta ad esaltarlo e a perdonargli i suoi eccessi. Un amore che non si è mai spento: sono passati trent’anni, ma all’ombra del Vesuvio lui è ancora Diego. Oggi ancora di più.