
CATANIA – La notizia è circolata sui social sin dalle prime luci dell’alba: il Secondo Capo scelto della Marina militare Stefano Paternò(classe 1977), di 43 anni, nativo di Corleone (PA), si è spento nella notte, presso la sua abitazione a Misterbianco (CT) e per quanto noto, la causa del decesso sarebbe da imputarsi ad arresto cardiaco.
Capo Paternò, era cugino di mons. Giuseppe Silvestrini, cappellano del Papa e segretario della Nunziatura apostolica a Praga. La Chiesa Madre di Carini, in un comunicato comparso sul sito facebook esprime il cordoglio e vicinanza alla famiglia del sottufficiale: «Tutta la Comunità parrocchiale si stringe con affetto a mons. Giuseppe Silvestrini, e a tutta la famiglia, per l’improvvisa e prematura scomparsa del cugino Stefano Paternò, servitore dello Stato nella Marina, a soli 43 anni. Lascia la moglie e 2 figli. Assicuriamo la nostra preghiera per il loro caro defunto Stefano e chiediamo al Signore della vita la consolazione e il conforto della fede per tutta la sua famiglia. RIP». Lo riporta canale190.it.
Il sottufficiale prestava servizio presso l’Arsenale Militare di Augusta (Marinarsen Augusta ndr) e secondo alcune voci, non confermate né smentite, sembrerebbe che il militare si fosse sottoposto la mattina precede alla vaccinazione anti-Covid. A questo punto sarebbe utile capire, se le voci fossero confermate, se la morte è avvenuta per cause naturali o se è la conseguenza di un effetto collaterale dovuto al vaccino. Al momento c’è riserbo sulla vicenda. La morte di Paternò ha destato profonda commozione a Misterbianco e presso i suoi colleghi di Marina che lo ricordano sui social con affetto e lo descrivono come un uomo «dalla vita dedicata al dovere, di gran cuore, che amava il suo lavoro. Un uomo dalla profonda educazione, sempre disponibile con gli altri».
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