Il pm ha sottolineato che finora non c’è nessuna correlazione evidente tra vaccino e decesso. Continuano le indagini

Per la morte del militare 43enne, morto il giorno seguente aver ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca, i Nas di Catania, su delega della Procura di Siracusa, hanno avviato le indagini sulle possibili cause che hanno portato al decesso del sottufficiale della Marina militare ad Augusta, Stefano Paternò. Il militare è morto per arresto cardiocircolatorio poche ore dopo l’inoculazione del vaccino anti-Covid.

Non si esclude l’errore umano

I carabinieri del Nas stanno accertando eventuali responsabilità sull’intera filiera, e quindi dalla realizzazione del vaccino, continuando con la distribuzione sul territorio, il trasporto, la conservazione, per arrivare poi alla somministrazione finale e, per ultimo, a un eventuale errore umano. Quest’ultimo, come sottolineato dal pm di Siracusa Gaetano Bono che coordina l’inchiesta con la Procuratrice Sabrina Gambino, non può essere escluso. Bono ha spiegato che “non si può escludere anche l’errore umano, occasionalmente uno sbaglio nella somministrazione, o uno sbaglio a vari livelli di responsabilità. Fare fughe in avanti è sbagliato, non si devono fare. Per precauzione si è deciso di sequestrare tutti i lotti sospetti per evitare che una sola persona potesse riportare danni gravi, siccome non lo sappiamo bisogna farlo precauzionalmente”.

Decesso e lotto ritirato AstraZeneca nel mirino: I carabinieri stanno quindi indagando a 360 gradi senza tralasciare eventuali responsabilità. In attesa dell’esame autoptico sul corpo del militare morto il 9 marzo, il pubblico ministero sta cercando di capire se vi sia qualcuno da iscrivere nel registro degli indagati, in modo che questi possano partecipare all’autopsia. “Gli indagati sono 21, come atto dovuto per un accertamento, e domani sarà affidato l’incarico al medico legale”, spiega all’Agi Gambino.

Cosa è successo

Ricordiamo che Paternò viveva a Misterbianco, in provincia di Siracusa, con la moglie e due figli. Il mattino di lunedì 8 marzo il militare aveva ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca . Il 43enne non avrebbe avuto reazioni avverse subito dopo la somministrazione del siero, né problemi nel corso della giornata. La sera però, quando si trovava nella sua abitazione, avrebbe iniziato a stare male e ad avere febbre alta che non è calata neanche attraverso i farmaci. Dopo poche ore il padre di famiglia è morto per arresto cardiaco. Come scritto dai familiari nell’esposto presentato in Procura:“Immediatamente dopo la somministrazione il nostro congiunto, tornato nella sua casa di Misterbianco, accusava uno stato di malessere generale, caratterizzato da un rialzo febbrile: donde la somministrazione di Tachipirina 1000”.

Il militare aveva ricevuto il lotto ritirato

Il vaccino somministrato al militare deceduto sarebbe stato dello stesso lotto di cui oggi l’Aifa ha chiesto il sequestro, ABV2856, ritirato oggi su tutto il territorio italiano. Ma non sarebbe l’unico caso strano.‘Ci sono casi di trombosi’ È bufera su Astrazeneca Sei Paesi rifiutano le dosiIl procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha confermato a LaPresse che c’è “un terzo caso di un militare vaccinato con una dose proveniente dal lotto ABV2856 che è deceduto a Trapani”. Si tratta del vicecomandante della sezione di Pg dei carabinieri Giuseppe Maniscalco. Sulla vicenda sta indagando la Procura di Trapani. Intanto oggi anche la Danimarca ha deciso di sospendere per almeno due settimane la somministrazione del vaccino AstraZeneca dopo aver riscontrato problemi di coagulazione in alcuni pazienti. Il rischio è quello di effetti collaterali potenzialmente seri. In quel caso si trattava del lotto ABV5300 che è stato distribuito in 17 Paesi ma non in Italia.