In collaborazione con l’Iss di San Marino

L’Università di Ferrara prende parte alla sperimentazione sull’efficacia del vaccino russo Gam-COVID-Vac, il cosiddetto Sputnik V, insieme all’Istituto per la Sicurezza Sociale (Iss) di San Marino e all’Istituto Spallanzani di Roma. I ricercatori ferraresi opereranno una valutazione qualitativa e quantitativa della risposta di anticorpi prodotta dall’organismo dopo la somministrazione del vaccino.
Nella Repubblica sammarinese i cittadini che si vaccinano con Sputnik V sono circa 10mila: previo consenso, saranno monitorati in occasione della seconda dose vaccinale e a tre settimane da quest’ultima.
L’analisi valuterà sia la quantità di anticorpi ‘anti-spike’ prodotti sia la qualità, cioè il contenuto reale di anticorpi capaci di neutralizzare il coronavirus. Attualmente a San Marino circa un terzo della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
Questo studio si aggiunge a quello su eventuali reazioni avverse a Sputnik V che sempre sulla popolazione di San Marino è stato avviato dall’Istituto per la sicurezza sociale e dall’Università di Bologna. Se i risultati saranno confermati sembra possano mancare davvero pochi giorni alla somministrazione del vaccino, attualmente Sputnik V sembra essere il vaccino più affidabile in termini di efficacia e reazioni avverse.
A riferirlo a Sputnik è il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia, precisando che i test permetterano di determinare l’efficacia del preparato russo nella lotta alle varianti di Covid.

Vaia, rimarcando che tutti i contatti con la parte russa sono avvenuti sempre tramite i canali ufficiali, ha confermato che nei prossimi giorni sarà firmato un accordo di intenti che permetterà al Centro Gamaleya e allo Spallanzani non solo di portare avanti gli scambi scientifici bilaterali, ma consentirà anche ad un gruppo di scienziati russi coordinati dal professor Alexander Ginzburg di portare direttamente a Roma dei campioni del vaccino Sputnik.