Incidente sul Garda: arrestato Patrick Kassen, il turista tedesco che era alla guida del motoscafo

Patrick Kassen è stato fermato al Brennero mentre stava tornando volontariamente in Italia con il suo avvocato. Nell’incidente sono morti Umberto Garzarella e Greta Nedrotti

È stato arrestato, dopo che contro di lui era stato spiccato un mandato d’arresto europeo, il 52enne che si presume fosse alla guida del motoscafo che nella notte di sabato 19 giugno ha travolto sul lago di Garda la barca con a bordo Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, uccidendoli. Patrick Kassen è stato fermato al Brennero mentre stava tornando volontariamente in Italia, con il suo avvocato, e ora si trova a Brescia in attesa di essere portato in carcere.

Il fermo a Vipiteno nella notte

Nella notte, alle 2.15, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Brescia e del Nucleo Operativo della Compagnia di Salò, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Brescia, hanno prelevato, nei pressi del confine di stato a Vipiteno (Bolzano), Patrick Alexander Kassen, rientrato nel territorio italiano accompagnato dal proprio difensore, per consegnarsi. L’uomo è accusato del duplice omicidio colposo di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella. 

Le ipotesi sull’ubriachezza

In particolare, sembra documentato il conclamato stato di ubriachezza di Kassen (anche se Kassen è risultato negativo all’alcooltest): sono — infatti — state raccolte diverse testimonianze, riscontrate peraltro da documentazione video e da certificazioni sanitarie che non lasciano spazio a dubbi. La velocità del motoscafo al momento dell’impatto, ricostruita tramite una simulazione notturna svolta in loco della Guardia Costiera, risulterebbe stimabile in circa 20 nodi, ben quattro volte superiore rispetto al limite di navigazione consentito, ovvero 5 nodi pari a circa 8 km all’ora. «C’era buio, non ci siamo accorti di nulla», si erano giustificati dopo l’incidente, davanti agli inquirenti, i due turisti tedeschi di 52 anni indagati per omicidio colposo e omissione di soccorso.

Gli interrogativi aperti

Restano aperti vari interrogativi: ad esempio il ruolo del proprietario del Riva che, pure stando a quanto ammesso dei due manager tedeschi, si era alternato alla guida dell’Acquarama, e non ha accettato di sottoporsi all’alcoltest. Resta poi da valutare se il Riva si avvicinasse all’approdo seguendo una rotta troppo vicina alla riva, in quanto le norme prescrivono di tenersi ad almeno 300 metri ino al momento in cui una imbarcazione non è perpendicolare al rimessaggio; mentre il corpo di Greta è stato trovato a 150 metri dalla riva. Le due vittime, Garzarella (37 anni) e si trovavano su una piccola imbarcazione, quando sono stati travolti dal motoscafo. Si sta cercando di verificare se il gozzo dei due deceduti avesse il motore acceso (fosse cioé in moto, come prescritto dalle norme in navigazione) e se avesse luci di segnalazione accese. Le regole che valgono in materia di omicidio stradale peraltro sono diverse in materia di navigazione.