La vittima del femminicidio di Montecchio Maggiore aveva 21 anni, era sposata e aveva ottenuto il diploma nel 2019 a Vicenza. Gli amici: «Era solare e riservata»

Alessandra Zorzin nel 2019 (foto Facebook)

Alessandra Zorzin nel 2019 (foto Facebook)

Ventuno anni, una figlia di quasi tre, parrucchiera, Alessandra «Ale» Zorzin è stata assassinata mercoledì all’ora di pranzo nella sua abitazione di Montecchio Maggiore nel Vicentino. Il femminicidio è avvenuto nella frazione Valdimolino dove la donna si era trasferita da poco più di un anno insieme al marito Marco Ghiotto. Vittima e assassino si conoscevano bene, almeno stando alle testimonianze e ai racconti dei vicini di casa, i primi a capire che al secondo piano dell’abitazione qualcosa di grave era accaduto. Il killer arrivato nella casa verso le 11 è stato fatto entrare senza esitazione: «Una persona che da qualche tempo si vedeva bazzicare nella zona», raccontano dirimpettai e conoscenti. I due avrebbero litigato, non è ben chiaro per quale motivo, e l’uomo, sospettato di averle sparato un colpo di pistola in fronte, sarebbe poi stato visto andarsene con naturalezza: «camminava con andatura normale, non di fretta — ha raccontato la dirimpettaia — come se nulla fosse accaduto».

Innamorata della figlia

Se l’omicidio abbia o meno un movente passionale lo stabiliranno le indagini dei carabinieri, quello che è certo è che vittima e carnefice si conoscevano in maniera non superficiale. Alessandra Zorzin di mestiere faceva la parrucchiera: aveva seguito un corso professionale di acconciatura ed estetica alla scuola Victory di Vicenza, dove si era diplomata nel 2019, trovando poi impiego in un salone della provincia. Proprio mentre era intenta a conseguire il diploma era rimasta incinta, ad appena 19 anni, e aveva finito la scuola poco prima di dare alla luce la bambina. La sua vita Alessandra la raccontava anche attraverso i social network, Facebook e Instagram in primis, dove aveva riempito le pagine di immagini della figlioletta che chiamava «piccola, grande donna». «Era solare e riservata ma una splendida ragazza», la descrivono gli amici. La bambina al momento dell’omicidio era all’asilo e in casa non era presente neanche il marito Marco Ghiotto, 28 anni, che si trovava a pranzo dai genitori. È stato lui a trovarla cadavere sul letto con il volto devastato quando i vicini lo hanno avvertito di rientrare al più presto. Alessandra ha una sorella, Valentina, anche lei originaria di Montecchio Maggiore, sposata e con una figlia. Stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori l’assassino, che avrebbe detenuto l’arma per motivi professionali (probabilmente una guardia giurata), da qualche mese frequentava l’abitazione di Alessandra. L’uomo, ancora in fuga, ha una quarantina di anni, la barba incolta e una Lancia nera.