
L’annuncio del Cavaliere nel corso dell’incontro tra i big del centrodestra per decidere come muoversi nella partita per il Quirinale
Alla fine il passo indietro di Silvio Berlusconi è arrivato. Proprio all’inizio del vertice di centrodestra dopo un pomeriggio di incontri con i suoi, la comunicazione della rinuncia in nome della ricerca dell’unità del Paese. Berlusconi non è presente al vertice via zoom e lascia la lettura del comunicato a Licia Ronzulli invitando la coalizione a fare una proposta condivisa all’altezza e in grado di avere il massimo consenso possibile. Nel messaggio l’ex premier ha detto di aver verificato l’esistenza dei consensi per una sua eventuale corsa al Quirinale, ha ringraziato chi lo ha supportato e ha ribadito di aver servito il Paese. Poi la linea di Forza Italia: Mario Draghi deve rimanere al suo posto per completare l’opera con l’attuale governo perché, per Berlusconi, sta facendo un ottimo lavoro.
Poche ore prima Silvio Berlusconi aveva incontrato i vertici di Forza Italia e aveva detto di non aver ancora deciso. «Qualsiasi scelta tu faccia noi l’appoggeremo sino alla fine» era stata la risposta dei suoi. Al vertice di tutto il centrodestra in questi momenti sono collegati in Zoom anche Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa e Giovanni Toti. Critico per i rischi sulla riservatezza è Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia: «Convocare un vertice da remoto, senza sapere quante persone ascoltano, è l’ultima scivolata, almeno si spera, del centrodestra». E si chiede «come sia pensabile, senza perdere in credibilità, trattare una vicenda tanto cruciale come è l’elezione del presidente della Repubblica con tanta superficialità e approssimazione». Poco prima del vertice, anche il coordinatore nazionale di Fi Antonio Tajani aveva preannunciato la posizione del partito sul premier: «Mario Draghi non vada al Quirinale, rimanga a Palazzo Chigi, dove è inamovibile», «nel governo non ci debbano essere né rimpasti, né nuovi ingressi». Una linea che si avvicina, al momento, a quella dei Cinquestelle: dalla cabina di regia dei pentastellati emerge che permarrebbero ancora i dubbi sulla opzione Draghi al Quirinale soprattutto nella logica della tenuta dei gruppi. Fonti presenti alla riunione odierna ricordano comunque che non ci sono veti sul nome dell’attuale premier. I 5 stelle starebbero pensando ancora all’ipotesi di un candidato di bandiera.
Salvini: «Proposta spetta al centrodestra»
In attesa del vertice, si susseguono le dichiarazioni dei leader. «Sono ore di ragionamenti sul Quirinale, stiamo lavorando su una soluzione positiva, rapida ed efficace. Per trent’anni hanno sempre imposto e proposto gli stessi. Oggi i numeri dicono che il centrodestra è maggioranza dentro e fuori il Parlamento, e chi ha la maggioranza ha l’onore e l’onere di fare delle proposte, senza veti. La Lega punta a dare un o una Presidente della Repubblica che possa portare il Paese fuori da questa fase, ma il peggio è passato, sono ottimista». Lo dice Matteo Salvini in collegamento con Padova al seminario di formazione politica e culturale «Forum del Pensiero Identitario Europeo».
Sgarbi: «Casellati perfetta per il Quirinale»
«Una donna perfetta per questa situazione sarebbe la Casellati, il presidente del Senato, perché incarna tre condizioni favorevoli: è donna, appunto, ricopre un ruolo istituzionale ed è di Forza Italia. Peraltro, raccoglierebbe molti voti anche fra gli ex Cinque Stelle». Così Vittorio Sgarbi in un’intervista al quotidiano online ildenaro.it sulla corsa al Colle. «In questo caso si aprirebbe una partita da giocarsi nel solo campo del centrodestra. Anche se Italia Viva di Renzi potrebbe inserirsi nella corsa alla Presidenza del Senato, in caso di Casellati al Quirinale, appoggiandone la candidatura al Colle», dice. «Un Mattarella-bis – aggiunge – sarebbe l’ipotesi che predilige Silvio Berlusconi, anche se mi sembra di capire che sia un’opzione non praticabile, al di là del nome simbolicamente interessante, perché non troverebbe sostegno in Parlamento. A partire dalla Lega». Nella stessa intervista a ildenaro.it Sgarbi si sofferma sul Cav. «E’ nella condizione di stabilire lui il gioco, ha tenuto la palla fino ad oggi ed ha ancora conservato la condizione migliore tra i leader. Fin qui decide lui». E su una ipotetica classifica di tre nomi maggiormente favoriti nella corsa alla carica di Presidente della Repubblica e graditi a Berlusconi, conclude: «Casellati, Gianni Letta, Draghi. La Casellati potrebbe raccogliere quella parte di voti che oggi Berlusconi non ha».
L’ex M5S De Bonis aderisce a Forza Italia
Intanto, in Parlamento si registra un cambio di casacca a favore di Forza Italia. Il senatore Saverio De Bonis eletto nel 2018 con il Movimento 5 Stelle e poi passato al gruppo Misto ha deciso di unirsi ai senatori azzurri. «Il Paese sta attraversando una fase estremamente delicata. L’elezione del Presidente della Repubblica avverrà in un contesto in cui assistiamo al perdurare della crisi pandemica con ripercussioni pesantissime su economia e società civile. Questi fattori impongono, a chi ha l’onore di rappresentare i cittadini, un’assunzione ulteriore di responsabilità. È il momento delle scelte alla luce del sole come ho sempre fatto. La mia storia umana e politica dimostra, infatti, che mi sono sempre assunto pubblicamente le mie responsabilità con la consapevolezza di rappresentare i miei concittadini e con l’orgoglio di agire per il bene comune, unica mia bussola. La mia storia di imprenditore, le battaglie per la mia terra, per la salute dei consumatori, per l’ambiente e per il nostro mezzogiorno mi hanno portato ad aderire a Forza Italia che, ad oggi, è l’unico movimento che crede nel sud e nelle sue potenzialità. Sud chiama Italia per me non è solo un hashtag ma il perno della mia azione politica», aggiunge