Chi è Elisabetta Casellati, tra i candidati del centrodestra a Presidente della Repubblica

Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, è tra i nomi che il centrodestra ritiene di poter candidare al Qurinale: dagli studi a Ferrara allo studio a legale a Padova, è stata tra i fondatori di Forza Italia e sottosegretaria alla Salute e alla Giustizia nel governo Berlusconi

Il padre Vincenzo, partigiano di origine calabrese, la voleva maestra. Maria Elisabetta Alberti Casellati è ora invece uno dei nomi più caldeggiati dal centrodestra per il Quirinale. 75 anni, nata a Rovigo e divenuta avvocato a Ferrara e matrimonialista con lo studio a Padova, come Niccolò Ghedini, con cui è sempre stata in sintonia.

È stata componente del Consiglio Superiore della magistratura e nel marzo 2018 è succeduta a Pietro Grasso, come presidente del Senato.

Dama di Gran Croce di grazia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, cattolica, sposata con Gianbattista Casellati, avvocato, con cui per un periodo ha lavorato.

Si descrive come moderata, europeista convinta, atlantista e attaccata ai valori tradizionali (si è opposta alla legge Cirinnà). È attenta ai temi della tutela dell’ambiente (è stata la prima presidente del Parlamento a ospitare Greta Thunberg), alla condanna della violenza femminile (si dichiara favorevole alla castrazione chimica per gli stupratori) e a un equo trattamento delle donne: sostiene il decreto legge sulla parità di salario.

Ha due figli, Ludovica e Alvise, direttore d’orchestra.

La coincidenza tra alcune trasferte istituzionali e alcuni concerti all’estero del figlio hanno sollevato qualche polemica da lei subito liquidata, ribadendo che si trattava di impegni istituzionali in agenda da tempo, come quelle sulla frequenza dei voli di Stato, aumentata, ha spiegato, con la pandemia per motivi di sicurezza.

Determinata, lavoratrice indefessa, ha un carattere non sempre facile: è al settimo portavoce dal suo insediamento. Anche per questo a Palazzo Madama la chiamano «Queen Elizabeth».

Il suo nome non è nella terna offerta al centrosinistra, ma dal centrodestra spiegano che non ce n’è bisogno: è la seconda carica dello Stato. È nelle cose che sia nelle carte coperte.