a cura di Ilaria Serra

Il professor Guido Concari
è un esperto di Belle Arti, ambito in cui ha lavorato come consulente presso tribunali ed enti pubblici. Grazie alla sua lunga e comprovata esperienza nel settore, il professionista è in grado di effettuare stime e perizie, accertamenti di autenticità e consulenze per restauri, in particolare per le opere di arte antica. Ha iniziato l’attività di perito, affiancandosi ai decani del settore. La sua passione per questo lavoro non l’ha mai più abbandonato. Sovente in seguito all’attività peritale ha proceduto alla vendita di quanto stimato e valutato, sia a trattativa privata che, all’occorrenza, a mezzo di note case d’asta sia in ambito nazionale che internazionale. Lo abbiamo intervistato per voi.

Il mondo dell’arte è un buon investimento?
L’arte antica rimane sempre un ottimo investimento perché i valori artistici sono già consolidati dal tempo e quelli economici non possono subire manovre speculative come accade ad esempio per il contemporaneo: è intuitivo che se gli artisti non sono più in vita, le loro opere non possono essere replicate, non si possono facilmente creare cartelli fra mercanti né dar vita ad accaparramenti per monopolizzare il mercato.
Come orientarsi nel mondo del collezionismo e come agire per effettuare i migliori acquisti?
La prima cosa da fare è scegliere dipinti che regalino emozioni. Con un’opera d’arte bisogna viverci e conviverci: se non ci regala sensazioni ed emozioni l’acquisto si riduce a un mero investimento economico. Deve invece arricchirci dl punto di vista emotivo e culturale, perché un’opera d’arte trasmette sempre un messaggio destinato a vivere nel tempo, possiamo dire che è eterna. Se questo è il punto di partenza, è bene sottolineare però quanto sia indispensabile affidarsi a un consulente in grado di capire il reale valore storico ed economico dell’opera che si sta comprando e che conosca le tendenze di settore per capire se l’investimento è destinato a dare buoni frutti nel tempo. Io credo fortemente che sia il momento ideale per investire in dipinti antichi come quelli di natura morta italiana: il valore di mercato è sceso ai minimi storici e in una prospettiva di medio periodo esso è certamente destinato a crescere. Risulta fondamentale però affidarsi a un esperto che sappia valutare attentamente tutte le variabili in gioco per determinare il valore di un’opera d’arte: l’autenticità, l’epoca, l’attribuzione, la tecnica utilizzata, lo stato di conservazione e gli eventuali restauri.
Quali sono i pericoli cui stare attenti?
Come dicevo prima, occorre valutare molti fattori, in primo luogo l’autenticità dell’epoca e la correttezza attributiva, ma posto di trovarsi di fronte a un’opera originale e non a un falso, direi che sul valore incidono molto lo stato conservativo e i restauri. Certi dipinti anche molto belli possono essere stati tagliati per ridurli a dimensioni diverse, in altri casi aver subito restauri troppo invasivi che ne hanno danneggiato la pellicola pittorica. Dobbiamo sempre tener presente che il restauro è stato codificato solo in tempi relativamente recenti: se pensiamo che ancora un secolo fa spesso veniva utilizzata la soda caustica per la pulitura, possiamo immaginare quanti dipinti siano stati irrimediabilmente distrutti o comunque ridotti a larve che nessun rifacimento pittorico potrà mai restituirci
Come valutare se il consulente a cui ci si affida è un esperto?
La migliore garanzia è data da un consulente che ci metta la faccia e supporti pubblicamente ciò che dice, attraverso pubblicazioni e studi nel settore di competenza. In questo modo non può ritrattare le sue posizioni in base alle convenienze di mercato”
Lei è un esperto di natura morta italiana. Come scegliere opere d’arte di questo periodo?
Il periodo d’oro della natura morta italiana è il ‘600. Si può dire che il naturalismo sia iniziato con Caravaggio e poi si sia sviluppato in varie scuole regionali e in tutta Europa. E’ importante capire quindi la scuola di appartenenza di quell’opera, suggerita dallo stile e dalla tecnica pittorica utilizzata. Ogni scuola era diversa e chi dipingeva usava determinate caratteristiche che la contraddistinguevano. Anche all’interno della stessa scuola, poi, c’erano vari autori, con altre caratteristiche diverse tra loro. Le più sviluppate furono sicuramente quella romana e quella napoletana, ma anche Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto e Liguria ebbero validissimi rappresentanti.
Il mercato dell’arte si è aperto a internet. Ci si può fidare delle gallerie online?
Molte case d’asta hanno investito nel mondo online, anche le più celebri. Credo sia evidente a tutti quanto difficile possa rivelarsi giudicare il reale stato di un’opera d’arte guardandola solo in foto. Di sicuro internet crea più occasioni in tutto il mondo, rendendo anche l’arte più accessibile. Ma bisogna stare molto attenti perché genera anche molta confusione nelle persone inesperte, soprattutto nei prezzi: le medie di vendita di un autore vanno capite e analizzate, perché si basano su tanti dettagli diversi che solo un professionista sa valutare nel giusto modo.