A cura di redazione

La diplomazia americana aveva messo in guardia i propri cittadini rimasti nella capitale russa dal pericolo di attentati di «estremisti» nel fine settimana. 

Un allarme lanciato poche ore dopo che i servizi d’intelligence russi avevano detto di aver eliminato una cellula dell’Isis che pianificava un attacco contro una sinagoga moscovita. La sede diplomatica americana non aveva spiegato se l’avviso che aveva diffuso sia legato all’operazione russa, limitandosi a dire che un attacco potrebbe avvenire «entro le prossime 48 ore» contro «grandi raduni a Mosca, compresi concerti, e i cittadini Usa sono consigliati di evitare grandi assembramenti».

Le tensioni tra Washington e Mosca

In precedenza l’ambasciata americana aveva ripetutamente invitato i propri cittadini a lasciare senza indugi la Russia, a causa delle tensioni tra Washington e Mosca, contrapposte nel conflitto in Ucraina, che hanno portato al più grave e più pericoloso scontro tra le due grandi potenze nucleari dalla crisi dei missili a Cuba nel 1962. Dopo l’allarme americano, la Farnesina si era limitata a ribadire sul sito Viaggiare Sicuri le raccomandazioni già in vigore da tempo, e quindi «suggerisce» ai connazionali a Mosca di «continuare ad evitare, nelle prossime settimane, ogni forma di assembramento nella capitale, ivi inclusa la partecipazione ad eventi culturali con grossa affluenza di pubblico».

L’allarme terrorismo

Nel testo non veniva citato l’avviso degli Usa, ma si sottolineava che «le autorità russe hanno annunciato di aver neutralizzato una cellula terroristica che stava pianificando un attacco a Mosca».

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