A cura di redazione

Il gip di Roma ha archiviato l’indagine nata dalla denuncia presentata dalla showgirl nel 2019 a carico delle sue due ex agenti Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo

Il «Caltagirone-gate» in cui è stata coinvolta la Prati nasce nel dicembre del 2018, quando la soubrette annuncia le nozze con un ricco uomo d’affari. Tale Mark Caltagirone. 

Pamela Prati

Tuttavia presto emerge come Mark Caltagirone non esista. Che altro non sia che «un personaggio di fantasia», come scrive il pm. La Prati allora denuncia le sue agenti, Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo, sostenendo di essere stata truffata, avendo lei creduto all’esistenza di quest’uomo. Per dare credito alle sue parole querela le due agenti per truffa. Prima il pm e poi il gip però hanno concluso che non ci sia stata alcuna truffa in quanto Pamela Prati era totalmente concorde nella messa in atto della sceneggiata.

Durante le indagini emerge anche che per costruire il personaggio di Caltagirone le due agenti, secondo l’accusa, avrebbero utilizzato le immagini di un bambino in un foto montaggio con lo scopo di farlo apparire come il figlio del fantomatico personaggio. Ma l’immagine del bambino sarebbe stata usata senza il consenso dei suoi genitori del tutto all’oscuro della vicenda. Su questa vicenda è nato un processo, dove le due agenti sono imputate per sostituzione di persona. I genitori del bambino si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Leonardo D’Erasmo.

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