Manifestazione dei No Green pass: bombe carta contro Palazzo Chigi, occupata la sede della Cgil
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Al sit-in, tra gli altri, anche il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, già presente in altre precedenti adunate null

Pomeriggio di guerriglia urbana in tutto il centro della capitale con un fitto lancio di lacrimogeni fra via Veneto e Largo Chigi durante la manifestazione indetta dai movimenti no Green pass che si erano radunati alle 15 in piazza del Popolo e alla Bocca della verità. In quest’ultima iniziativa però si sono presentate solo poche decine di persone mentre tutti gli altri, circa 10.000 ma secondo alcune fonti hanno raggiunto anche il numero di 30.000, hanno cominciato la loro protesta cercando di forzare il blocco delle forze dell’ordine lungo via del Corso via del Babuino e via di Ripetta. Un centinaio di manifestanti a tarda sera erano ancora radunati davanti al Parlamento, strettamente sorvegliati dalla polizia costretta a nuove cariche a piazza San Silvestro dove altri gruppi cercavano di andare allo scontro.

Roma, diecimila no Green Pass protestano a piazza del Popolo. Scontri e tafferugli. Bombe carta davanti a Palazzo Chigi

A un certo punto l’attenzione è salita è un nutrito gruppo di manifestanti, circa 6.000, si è incamminato lungo Villa Borghese fino a raggiungere piazzale delle Canestre e quindi l’incrocio con il muro torto in via Veneto, in piazzale Brasile.

Manifestazione no Green Pass, l’allarme all’ambasciata americana

Qui i manifestanti sono stati bloccati da un drappello di poliziotti e finanzieri in assetto antisommossa con i blindati che tuttavia sono riusciti a fermarli solo per pochi minuti, perché una buona parte dei manifestanti ha cominciato a passare attraverso il parco.

No Green Pass, disordini nel centro di Roma

Ci sono stati dei primi tafferugli con le forze dell’ordine durante i quali anche Giuliano Castellino leader romano di Forza Nuova è rimasto ferito alla testa. Ma ha poi proseguito la protesta in cima al corteo che a quel punto si è diviso in due tronconi: il primo verso via Veneto e l’ambasciata americana e il secondo verso la sede della Cgil a Corso d’Italia davanti alla quale si sono radunati in circa 1000 gridando «traditori traditori». Alla sede del sindacato un vero e proprio assalto, difficile da contenere da parte degli uomini in divisa. Un poliziotto è rimasto ferito. Due partecipanti all’azione sono stati arrestati, al vaglio la posizione di un terzo.

«No green pass», gruppo di manifestanti assalta la sede Cgil a Roma

Nel frattempo il resto dei manifestanti a piazza del Popolo ha continuato a tentare di forzare il blocco delle forze dell’ordine lanciando anche sedie contro gli agenti. Ma è stato a piazza Barberini che si sono registrati altri tafferugli con lanci di lacrimogeni e bombe carta, come successo anche poco dopo lungo via del Tritone e al largo Chigi. Qui i manifestanti sono arrivati a ridosso della sede del governo e del parlamento dove si trovavano però anche alcune decine di migliaia di turisti e ragazzi per il sabato pomeriggio della movida dello shopping.Attimi di paura soprattutto per loro, mentre le forze dell’ordine hanno contrastato i manifestanti che puntavano a occupare piazza Colonna. Ancora bombe carta alle 18.10, con i rinforzi in arrivo lungo via del Corso compreso un idrante.

Le reazioni: il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha telefonato al Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, per esprimere a lui e a tutto il sindacato la piena solidarietà del governo per l’assalto alla sede di Roma. «I sindacati – il commento a palazzo Chigi – sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza. Il presidente del Consiglio condanna inoltre le violenze che sono avvenute oggi in varie città italiane. Il diritto a manifestare le proprie idee non può mai degenerare in atti di aggressione e intimidazione. Il governo prosegue nel suo impegno per portare a termine la campagna di vaccinazione contro il Covid 19 e ringrazia i milioni di italiani che hanno già aderito con convinzione e senso civico».

«L’assalto alla sede della Cgil nazionale è un atto di squadrismo fascista. Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro che intendiamo respingere. Nessuno pensi di far tornare il nostro Paese al ventennio fascista» afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. «Domattina alle 10, davanti la sede della Cgil, – annuncia – è convocata d’urgenza l’assemblea generale della Confederazione per decidere tutte le iniziative necessarie». Per Pier Luigi Bersani «l’assalto alla #Cgil una vergogna non di altri tempi. Di questi tempi! Non si può più dormire. Lo Stato deve reagire e l’opinione pubblica democratica deve mobilitarsi». 

«Quanto accaduto durante la manifestazione di Roma è squadrismo inaccettabile. Esprimo la mia solidarietà alla Cgil e alle forze dell’ordine per le violenze odierne» scrive su Twitter il ministro della Salute Roberto Speranza. Per Zingaretti «a Roma un’altra giornata di tensione ad opera di violenti che condanniamo con nettezza. Solidarietà alle forze dell’ordine che hanno garantito il contenimento di questi esaltati e alla Cgil per il vile e preoccupante attacco subìto. Ancora una volta si conferma che dietro i cosiddetti no vax si nasconde qualcosa di vecchio e conosciuto da tempo: culture antidemocratiche, pulsioni violente e gruppi neofascisti. Fatti ancora più gravi perché inoltre alimentano e strumentalizzano paure».

Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio «la politica deve condannare quanto accaduto oggi in piazza a Roma. Questi non sono manifestanti, sono delinquenti. Massima vicinanza alle forze dell’ordine. Basta con questa violenza inaudita, basta strumentalizzare i vaccini e il green pass: stanno salvando vite umane ed evitando nuove chiusure. Con la salute dei cittadini non si scherza. La politica condanni, senza se e senza ma. Non devono esserci dubbi: la vita è preziosa». «La violenza non è mai giustificata, non è mai la soluzione. Non confondiamo la violenza di pochi criminali con le richieste ragionevoli di chi vuole tutelare salute, diritti, libertà e lavoro» ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini

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